giovedì 8 gennaio 2009

Fotografia Senza Fotografare 3>

La bambina che salutava
Ti siedi a tavola e una bambina, si gira verso di te e tu le fai subito un sorriso. Il sorriso sincero è un buon biglietto da visita. I bambini ci cascano sempre. Lei ti saluta e io tra due pezzi di finocchio, carote tritate e del peperone ben cotto e buono ogni tanto agita la mano per salutarci. Si gira almeno 7-8 volte salutandoci ogni volta. Me la ricorderò col suo sorriso sincero, per i suoi capelli ricci e un cappellino rosa, seduta sul trespolo per bambini. La sorella mi farà sorridere per come mangia il contenuto del suo panino; lasciando sul piatto il pane e riempiendo la bocca di prosciutto crudo, facendosi notare perché il cibo le fuoriesce dalla bocca. Il padre e la madre di queste due bambine sono di una particolare bellezza e si nota il buon rapporto che hanno con le figlie. C’è un altro bambino a quel tavolo. La madre non proprio una bellezza e il padre alto, e completamente calvo. La madre rimprovera il figlio per aver detto alla zia delle parolacce. Il figlioletto si è offeso e si è messo piangere.
Due famiglie italiane in viaggio verso il sud come noi. Vorrei avere fotografato la bimba ricca ma la mia reflex è ben chiusa nello zaino, pronta per il Salento.

L’uomo con i coni in mano
Lo intravedo di sfuggita alla cassa dell’autogrill. Noto e osservo che in sola mano ha quattro gelati che deve pagare. E’ basso tarchiato e porta una canottiera color turchese scuro. Ha fretta di portare i gelati alla moglie e ai suoi tre figli.

Zingare o No
Van tanto di moda gli zingari in questo periodo dell’anno per il tema sicurezza e emigrazione.
Dobbiamo mangiare e ci fermiamo a un autogrill ristorante della Caserta - Bari e vedo due donne poste ai fianchi dell’entrata dell’autogrill ristorante. Noto che hanno entrambe delle scarpe con i tacchi abbastanza evidenti.
Prostitute a quell’ora o semplici viandanti dell’autostrada a fumare una sigaretta.
Insieme a noi una bambina un po’ cicciottella mi ricorda una zingara che fotografai prima del 1997 nel Campo Boario, nell’ex mattatoio a Testaccio. Quando esco un uomo che identificherò come il marito di una delle due donne cerca di abbordarmi per chiedere l’elemosina; lo ignoro completamente a quel punto sono divenuto “sospettoso”. Accendo la mia sigaretta e li osservo meglio e deduco le due donne sono uno specchietto per le allodole per commuovere la gente per farsi dare qualcosa. Io ho già dato all’uomo dei cessi che merita di più perche tiene i cessi dell’autogrill puliti e si sente ogni giorno le nostre puzze da gabinetto.
Due foto se passate di li le potete fare al volo. Al centro la bambina cicciottella, ai lati l’uomo che protende la mano con la sua donna. Un fermo immagine ricordandoci di un film di De Sica: Umberto D.
Quando il vecchio ritira la mano provando vergogna di chiedere l’elemosina dalla gente.
L’altro scatto fotografico con l’uomo dei cessi seduto davanti al suo tavolino con la ciotola delle offerte (come in chiesa) di che ci ha defecato o orinato o minto. A destra e sinistra due simboli con le figure stilizzate di uomo e una donna.

Grossa Lucertola o cocomero
Ora di siesta alle 14.00 fa caldo e mia moglie è stanca di guidare siamo poco oltre la metà del viaggio oltre 300 km.
Scendo dall’auto mi accendo la mia merit e vedo in un fossato accanto all’auto vedo un bel color rosso. Non capisco subito cosa sia. E sento un rumore sospetto e vedo una lucertola che fugge via diffidente e prudente.
Le lucertole fanno bene a fare così. Ora o la lucertola stava facendo il suo pasto a base di cocomero (la cosa rossa sono pezzi di cocomero abbandonati da un viaggiatore) o si cibava delle mosche e dagli insetti attratti dal profumo del frutto verde fuori e rosso dentro.
Comunque è bella grossa la nostra lucertola, sta bene e le auguro di finire la stagione estiva e che rimanga bella diffidente verso quell’animale bipede di nostra lontana e vicina conoscenza.

La madre di Famiglia
La noto subito mentre fumo la merit. Minuta ben fatta, canottiera nera, ciabatte basse nere, con le dita dei piedi laccate di un colore scuro.
Capelli annodati chignon biondi. E’ scesa da una scenic fa ginnastica distensiva Tai chi chuan almeno credo che si scriva così!!
Poi si siede in macchina e di lei vedo solo i piedi appoggiati allo sportello aperto.
E’ in attesa del marito e di due figli (maschio e femmina).
Brevi frasi: le hai preso sempre schifezze, tuo padre deve dimagrire, attento non andare lì in mezzo ci sono le cacche dei cani. Ma mamma io non le tocco. Vedo un bel gesto moglie e marito si abbracciano e si baciano e la mano di lui velocemente le accarezza il sedere. Piano si preparano per ripartire: controllo bagagli e altro.
In Puglia mangeranno le orecchiette promette la madre. Il padre controlla le sicure delle portiere dei sedili dei figli e via verso la Puglia. Chissà se li incontrerò di nuovo, la Puglia è piccola.
Intanto questo cigolio del cartello che indica l’altezza massima. Ricorda un film sul vecchio west americano quando si attendeva il duello un lieve venticello che muove tutto… Daje ripartiamo… niente fotografie le faremo in Puglia.

Benzinaio Erg e dintorni
Scena da rifornimento benzina che non vedevo da anni. Tranquillo come se fosse tutto normale si avvicina con una tanica bianca e si versa 3-4 litri di liquido azzurrognolo. Paga e va via. Giocatore di poker elettronico con vaga somiglianza con Antonello Venditti. Belloccio commesso dell’autogrill che fuma all’ombra seduto su un ripiano verde pisello. Il benzinaio con la sua foto in bella vista, ma se lo vedi dal vivo dici che il fotografo ha fatto un bel lavoro. Sandali da frate e leggera tonsura.

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