sabato 7 agosto 2010

La bimba e i piccioni di Cuba

Nella tipica piazza dell’Avana a cuba quella dei librai dove rimanere anche ore e fare tantissime foto.
Come detto un luogo tipicamente cubano come illustra ampiamente la guida Lonely Planet e potei consultare con i miei occhi.
E’ un ampia piazza delle armi dove si radunano i librai per vendere naturalmente libri in spagnolo.
E’ stato piacevole prendere il fresco sotto gli alberi che la circondano e avere intorno la calura umidiccia di fine giugno 2007.
La frase più usata in quel periodo caloroso è mucho calor: un esempio esci asciutto da casa e torni completamente zuppo di sudore e accedi il ventilatore o il condizionamento d’aria.
La piazza ha tutto intorno un porticato molto bello e pieno di bar e di piccoli cortili interni. Questo porticato è utilissimo se arriva un bel e inteso temporale tropicale dei caraibi. Dove quando appena è terminato l’asfalto suda a sua volta tenendoti compagnia e l’acqua appena piovuta evapora. Un vero spettacolo visivo.
La piazza è un punto fermo e caratteristico per gli abitanti e i turisti a l’Avana, ben sorvegliato dalla polizia cubana.
Dove riposare e riprendere per visitare la città cubana.
Con quel caldo atroce ti siedi posi il tuo zaino pesante e cerchi il più possibile di confonderti con l’ambiente circostante. Diventi quasi cubano. Un po’ difficile con la tua pelle bianca appena abbronzata e si vede lontano un miglio che sei un lurido turista italiano. Se vuoi fare qualche scatto decente deve diventare veramente invisibile.
Portarsi qualcosa da leggere o fare solo conversazione sarebbe l’ideale. Anche farsi un giro delle bancarelle forse ancora meglio.
Integrarsi e diventare un cubano, hai però una d200 e un 70-200 corpo macchina e obiettivo quasi 30 cm di ingombro. Sei nudo con un erezione a fianco di colore nero. Non sei assolutamente invisibile o camuffato. Mi metto a conversare con mia moglie, riguardo le foto già fatte, diamo un occhiata alle altre attrattive da vedere nella capitale cubana.
Ma è solo una finta ben orchestrata nella mia mente. Spiego meglio mi piace osservare la gente anche ascoltando le loro conversazioni. Individuo dei soggetti interessanti e li punto con la reflex. Ora una d200 è poggiata su un muretto è puntata verso la mia inconsapevole vittima. Quando fotografo in questo modo sono un cacciatore armato o un lupo bianco che puntato la sua preda per “ucciderla” e “mangiarsela”. Noi fotografi siamo voracissimi di immagini da catturare e mangiare. In quel giorno ho fatto diversi scatti di nascosto. Ho usato un tele per rimanere a debita distanza per non far udire il clic rumoroso della Nikon. Ribadisco le Nikon hanno un rumore alto quando scattano. L’esposizione è in automatico e la messa a fuoco è a fuoco centrale per evitare mossi o fuori fuoco. Per il tempo di scatto non ho problemi anche se sono a focale 150 mm. Nei paesi tropicali c’è molta luce anche se mi trovo sotto l’ombra di alberi e quindi il tempo sarà brevissimo e sarà sufficiente per bloccare il gesto del soggetto. In questo caso non ho seguito le indicazioni che mi suggerisce la reflex e c’è una sottoesposizione di 1,3 per recuperare i colori. Sottoesponendo i colori si saturano da soli basta non esagerare.
Questa immagine non è stata mai mostrata via internet per un motivo che dirò tra breve.
Ora i dati di scatto obiettivo 70-200 mm a 150mm, tempo 1/80 a f4 sole bilanciamento del bianco su sole diretto meno 1,3 sottoesposta scattata il 21 giugno del 2007 alle 10 e 12 minuti.
Detto questo proseguiamo. E’ una foto a cui sono molto affezionato perché ritrae una bambina molto bella ritratta in un gesto molto semplice e per me molto fotonico.
Regge in mano una palla nera e con l’altra da mangiare a dei piccioni reggendo anche il suo astuccio scolastico.

Perché non l’ho mai pubblicata? E mai la pubblicherò!
Perché piegandosi la bambina nel dare da mangiare ai ratti con le ali (piccioni) mostra ai nostri occhi le sue mutandine. E quando ho scattato e guardato il file appena nato non ho notato. Aprendola a Roma a pieno schermo c’è stata la terribile sorpresa. E chiunque l’ha vista mi ha detto si è bella ma non la diffondere su internet. Ha tutto della foto colore, composizione etc, etc ma ha quel particolare….
Qualcun altro se ne sarebbe altamente fregato e avrebbe operato con Photoshop e oplà le mutandine sarebbero sparite. Per in sostanza rappresenta l’amore che i bambini hanno verso gli animali. Puro, semplice e sincero. E poi rappresenta alla grande il periodo che sta passando l’età dei giochi con la palla e il periodo scolastico con l’astuccio.
Non gli ho mai dato un titolo ma potrebbe essere “gli elementi della gioventù o semplicemente la bambina e i piccioni parafrasando un titolo di un libro di Lanzardo

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